Storia e testimonianze dal passato

I Savoia confermarono a Serdiana le concessioni feudali degli Aragonesi, anche Don Gregorio Fortesa ottenne con il feudo  l’investitura della Baronia con sentenza del 1729.
In seguito però perse una causa con il fisco per i debiti e  gli furono confiscati i feudi che ritornarono di proprietà della Corona.
La Regia Finanza, avendo necessità di denaro, mise all’asta i villaggi di Donori e di Serdiana tramite l’intervento del  intendente Conte di Calamandra.
Donna Maria Franca Brunengo vedova Carcassona, nobile algherese di origine ebraica  madre di don  Efisio Luigi e Francesca, nell’agosto del 1749, ottenne la concessione della baronia, con il titolo di Marchesa di San Saverio al prezzo di 27 mila scudi.
Il primo a succedere nel feudo del Marchesato di San Saverio fu Don Efisio Luigi, gli abitanti continuarono ad essere gravati da tasse, in parte in natura e in parte in denaro, infatti da ogni vassallo di età superiore ai 18 anni, il feudatario esigeva: 4 imbuti di grano, 4 di orzo e 4 di fave, uno scudo, un soldo e 4 denari e il 50% del raccolto prodotto nei campi seminativi.

Avendo acquistato il Feudo a un prezzo molto elevato, la vedova Carcassona, cercò di rifarsi sui suoi vassalli.
Con la morte della vedova Carcassona il suo potere passa nelle mani del figlio Efisio Luigi, con lui la situazione economica appare un tantino migliorata anche per la costituzione dei Monti Frumentari o Monte Granatico, qui infatti si raccoglievano i cereali che servivano da fondo comune. In questo stesso periodo nacquero le Compagnie barracellari in funzione di anti – abigeato, inoltre  per difendere i meno abbienti fu nominato un avvocato dei poveri presso la Reale Udienza.

Serdiana, come risulta dai documenti d’archivio, partecipò alla repressione dei moti antifeudali con la cavalleria comandata dal Pintor e lo stesso Giò Maria Angioy, sconfitto, si rifugiò a Serdiana.


Data di ultima modifica: 19/10/2016

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