Storia e testimonianze dal passato

Terminati i moti antifeudali subentrò la politica sabauda che divise nel 1807 l’Isola in 15 Prefetture; Serdiana entrò a far parte della Prefettura di Cagliari.         

I primi anni dell’800 furono anni di carestia sia a causa della siccità sia perché i pochi raccolti venivano distrutti dal bestiame allo stato brado che, per mancanza di pascoli, invadevano i terreni coltivati.
In questo periodo inoltre si diffuse, a Serdiana, il vaiolo. Le condizioni degli abitanti peggiorarono anche per la mancanza di acqua potabile nel territorio, il cui approvvigionamento dipendeva da Sicci (Funtana de Coccu).
Il Sindaco emanò provvedimenti straordinari per l’igiene e,  per fronteggiare il problema fame, si dispose  la vendita del formaggio in sostituzione del pane.
Per ricordare questi tremendi anni di carestia, in particolare il 1812, è ancora oggi in uso dire “…e unu famini che s’annu doxi“.

Nel 1801, non essendoci eredi maschi dopo la morte di Don Efisio Luigi Carcassona, i feudi di Donori e Serdiana passarono in eredità alla figlia Francesca. Questa, deceduta dopo il parto del primo figlio nel 1823, lo lasciò in eredità alla sorella Giovanna, che fu l’ultima Marchesa di Serdiana e Donori.

Negli anni tra il 1828-1830 pochi furono i possidenti che riuscirono a trarre beneficio dalla “Legge sulle chiudende”, naturalmente quelli che sapevano leggere, scrivere e avevano molti servi”. Questa legge permetteva ai proprietari di delimitare i campi, esclusi quelli che costituivano un luogo di passaggio o erano adibiti a pascolo, o vi fossero  fonti o abbeveratoi.

Il 21 maggio 1836, con l’editto di Carlo Alberto, ci fu l’abolizione delle giurisdizioni signorili.

Nel 1839 i feudi di Serdiana e Donori furono riscattati a Giovanna Carcassona, dietro concessione del Consiglio Supremo del Regno di Sardegna.

Nel 1840 Serdiana diviene un Comune autonomo.

Nel primo censimento della popolazione di Sardegna, effettuato nel 1842 per volere del re Carlo Alberto, Serdiana risultò essere tra i 62 Comuni della Provincia di Cagliari e fu inserito nel Mandamento di San Pantaleo.

Per quanto riguarda l’origine del nome, gli studiosi non sono concordi,. C’è chi ipotizza una derivazione dalla radice fenicia “SARED” che significa rosso, dal colore delle argille esistenti nella zona, c’è invece chi sostiene che l’antico toponimo deriverebbe da “Sergius” un ricco patrizio romano “cives”, i cui possedimenti agricoli avrebbero dato origine al primo nucleo dal quale poi il paese si sarebbe sviluppato col nome di “Sergiana”


Data di ultima modifica: 19/10/2016

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